Linguaggio neutro inclusivo

Del neutro mi ero occupat* in questo precedente articolo. Di nuovo c’è che lo chiamo neutro inclusivo grazie alla lettura del sito Italiano inclusivo. La scelta serve a sottolineare che non è un neutro che cerca di elidere il maschile e il femminile ma è un neutro che cerca di includere le soggettività che non si riconoscono nel maschile e nel femminile.

Lo scopo di questi articoli è raccogliere idee su come poter presentare il neutro alla comunità dei linguisti e al grande pubblico e aprire un dibattito che porti ad incorporarlo nella lingua italiana.

Vista l’esperienza di Sabbadini con il femminile, e visto il clima politico attuale di ritorno al medioevo e vista la crisi incombente, è probabile che questo dibattito non accada prima dei prossimi 50 anni quando probabilmente sarò defunt*. Ma tentarlo e lasciarne traccia è d’obbligo per le generazioni future.

In questo articolo vado più a fondo per vedere quali forme di neutro esistono già e come si può rendere il neutro inclusivo e faccio alcune proposte sulla base di questa analisi. Mi occupo solo delle forme grammaticali in cui il genere riferito a persone viene declinato al maschile e al femminile.

Di grande aiuto mi è stato il sito http://www.grammatica-italiana.it per compilare questa lista.

AVVERBI

Gli avverbi non si declinano al maschile e al femminile riferendosi a persone perché si riferiscono all’azione e non alla persona.

ARTICOLI e PREPOSIZIONI ARTICOLATE

Gli articoli sono uno dei problemi maggiori per il neutro. Anche ad inventarne uno o più nuovi, devono, a livello di suono interagire senza forzature con la varietà di sostantivi, e devono inoltre combinarsi nelle preposizioni articolate di nuovo senza dare problemi fonemici né con il sostantivo né con la radice. Molto complesso.

Per semplicità ho creato questa tabella dove propongo u come articolo neutro sia determinativo che indeterminativo e con le variazioni articolate du, au, dau, nu, su.

U presenta problemi fonetici quando si trova davanti un sostantivo che inizia con vocale. Si può ovviare aggiungendo l un po’ come viene usata la t congiungente in francese per agevolare la pronuncia.

  • Un alto funzionario > U-l-alto funzionariu/*/e/ə
  • Il controllore passerà a breve > u controllore passerà a breve
  • Per il richiamo, vada dall’infermiera >Per il richiamo vada dau infermiere
  • Sulla sindaca grava la responsabilità del paese> Suu sindacu*/e/ə grava la responsabilità del paese
  • Nel figlio vide solo tenerezza > nu figliu/*/e/ə vide solo tenerezza
  • Chiese alla bibliotecaria dove si trovasse il libro > chiese au bibliotecariu/*/e/ə dove si trovasse il libro
  • Un giardiniere tagliava l’erba > u giardiniere tagliava l’erba

SOSTANTIVI

I sostantivi sono tutti declinati e declinabili. Di nuovo ci interessano solo quelli che riguardano persone, ruoli, relazioni.

  • famiglia
  • mestieri
  • alterazioni
  • composti

FAMIGLIA

Partiamo dalla famiglia propongo due neologismi: genuor per indicare il partner/coniuge della propria prole e cognatu/*/e/ə che vista la sua etimologia si presta ad avere lo stesso significato di siblings in inglese: sia per indicare i legami di sangue che per indicare fratelli e sorelle.

SUFFISSI DEI MESTIERI (fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/maschile-e-femminile-nei-nomi-di-professione-prontuario_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/)

in verde i suffissi che sono già neutri a sinistra e le proposte a destra. Io propongo:

  • di utilizzare -nte al posto di -io/-ia (fornante); di -nte/-ntessa (studiante); di -tore/-trice (saldante)
  • di utilizzare -ista al posto di -iere/iera (panettiere/panettista)

ALTERAZIONI

Le alterazioni riguardano sia i sostantivi che gli aggettivi e a mio avviso non c’è un modo per renderle neutre se non usando una delle forme a scelta di suffisso neutro inclusivo finale.


SOSTANTIVI COMPOSTI
I plurali composti che riguardano ruoli di persone a volte sono irregolari per cui riportano forme in cui la radice può avere una declinazione e l’aggiunta un’altra e l’unica cosa che segnala il genere è l’articolo. Che si fa in questo caso? Si cambia anche la radice o no? Non ho risposte a questo quesito.

  •  il capostazione – i capistazione/la capostazione – le capostazione

AGGETTIVI
Di interesse ci sarebbero gli aggettivi possessivi ma siccome la declinazione si riferisce al genere dell’oggetto di possesso e non alla persona che la possiede, di fatto non pongono problemi per il neutro inclusivo.

Tra gli aggettivi indefiniti troviamo qualcuno, ciascuno, taluno che possono essere facilmente sostituiti con qualche persona, ciascuna persona, certe persone.

PRONOMI

  • Personali
  • Possessivi
  • Dimostrativi
  • Relativi

PERSONALI

  • soggetto (io, tu, egli/ella/esso, noi, voi, essi/esse)
  • complemento forma tonica (me, te, lui, lei, sé, noi, voi, loro, sé)
  • complemento forma atona (mi, ti, lo/gli/ne, la/le/ne, si, ci, vi, li/le/ne/si)

Ci sono dei pronomi personali complemento atonici sostanzialmente neutri già esistenti che si possono usare senza stravolgere niente anche al posto dei pronomi complemento tonici. Tra questi loro, sé, ne, si. In particolare, il ne è versatile perché si può attaccare al contrario del loro che allunga la frase e ne propongo un uso più esteso a significare il neutro inclusivo.

  • passagli il sale > passa loro il sale/passane il sale
  • gli piace la ricotta > ne piace la ricotta/a loro piace la ricotta
  • le darei un passaggio > ne darei un passaggio/darei loro un passaggio
  • li eviterei, non sono affidabili > ne eviterei non sono affidabilu/*/e/ə
  • non se ne può più di lui > non se ne può più di loro/ne

Per i pronomi personali soggetto propongo sempre il ne oltre a loro. Ne potrebbe essere singolare e loro plurale oppure si potrebbero usare entrambi a piacere.

  • perché non andiamo al parco io, tu e ne?/io, tu e loro?
  • ne mangia un gelato
  • loro mangiano un gelato

POSSESSIVI

Ovvero mio/mia, tuo/tua, suo/sua, nostro/nostra, vostro/vostra, loro. Sebbene si declinino, la declinazione si riferisce al genere dell’oggetto di possesso e non alla persona che la possiede per cui non presentano problemi per il neutro esattamente come non li presentano gli aggettivi possessivi.

  • la tua cartella è più grande della mia
  • la tua casa è più bella della loro

DIMOSTRATIVI

Si annoverano tra i dimostrativi: questo/a/i/e, codesto/a/i/e, quello/a/gli/e, medesimo/a/i/e, tale, quale, stesso/a/i/e, colui/lei/loro, costui/ei/oro e ciò che può essere sostituito da particelle pronominali che fungono da pronomi dimostrativi come ne, lo, ci.

Le uniche forme che necessitano di neutro (in quanto riferibili a persone e non ad oggetti) sono:

– questo nell’esempio di cui sotto. Mi sembra una forma un po’ ridondante per dire l’uno e l’altro per cui mi sembra facilmente modificabile con unu/*/e/ə…l’altru/*/e/ə oppure la u finale con questu/*/e/ə  o quellu/*/e/ə.

  • Giacomo e Mario arriveranno stasera: questi è cantante, quegli > X e Y arriveranno stasera: unu/*/e/ə è cantante, l’altre informaticu/*/e/ə

– colui/lei/loro presenta la possibile forma neutra coloro ma in alternativa trovo che sia meglio sostituirlo (e spesso venga sostituito anche da chi non usa il neutro) con il pronome relativo invariabile chi.

  • Lo scettico è colui che dubita sempre di tutto e non crede mai a nulla> scetticu/*/e/ə è chi dubita sempre di tutto e non crede mai a nulla
  • Un’amica è colei che ti ascolta > un’amicu/*/e/ə è chi ti ascolta.

– costui/ei/oro anche costoro potrebbe sembrare una forma neutra ma anche qui io non lo userei ma trasformerei la frase per usare persona

  • È evidente a tutti che costui è un poco di buono > È evidente a tutti che questa persona è poco raccomandabile/si tratta di una persona poco raccomandabile
  • Non è costui lo stesso che aveva parlato ieri dicendo cose diverse? > Non è la stessa persona che aveva parlato ieri dicendo cose diverse?
  • Non è stata costei a rubare la torta, l’altro ieri lei non c’era! > Non è statu/*/e/ə questa/quella persona a rubare la torta, l’altro ieri lei/ne non c’era.

RELATIVI

I pronomi relativi sono: che, chi (si veda sopra sostituisce colui/colei/costoro), cui, chiunque, dove, quanto, il quale, la quale, i quali, le quali (con tutte le variazioni possibili fornite dalle preposizioni articolate).

Che può sostituire il/la quale e i/le quali, e cui/dove possono sostituire le loro variazioni con preposizioni articolate.

  • La ragazza alla quale devi soldi sta male. > La persona a cui devi soldi sta male.
  • Sono invitato a cena da alcuni amici i quali mi offriranno prelibatezze fatte in casa. > Sono invitatu/*/e/ə a cena da amicizie che mi offriranno prelibatezze fatte in casa.
  • La casa materna presso la quale alloggio è isolata> La casa materna dove alloggio è isolata

VERBI

Dei modi verbali, l’unico problematico è il participio passato abbinato all’ausiliare essere che si declina sempre per genere e per numero.

Le alternative sono due: o declinare al neutro con u/*/e/ə oppure cambiare la frase usando l’ausiliare avere invece che essere (il prim* a parlarne è stat* Sirio Morini Tarquini, non mi prendo il merito di considerazioni altrui).

  • Sono stato/a ad una mostra ieri > Ho visitato una mostra

Non è un’opzione sempre praticabile ma è valida quando è possibile.

Nelle proposizioni subordinate, inoltre, l’ausiliare è implicito ma il verbo si declina comunque e spesso ci troviamo di fronte a ben due participi passati con essere come ausiliare, declinati. Chi non volesse usare u/*/e/ə di nuovo può trovare alternative per trasmettere il contenuto senza mutare il senso.

  • Uscita di casa, si è accorta di aver dimenticato le chiavi. > Una volta fuori casa, ha realizzato di aver dimenticato le chiavi
  • Provocato, se ne è andato dalla riunione > A causa delle provocazioni, ha lasciato la riunione

Questo è quanto per ora. Se avete aggiunte, critiche costruttive, suggerimenti  per rendere il neutro inclusivo sono ben accetti nei commenti. Qualunque commento sul maschile inclusivo verrà cancellato in quanto non pertinente.

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